A casa il pane lo acquistiamo quotidianamente, anche perché già il giorno dopo diventa gomma e, due giorni dopo, piombo. Tuttavia non mi vergogno a dire che, non sapendo dove poggiarlo, lo teniamo sopra il forno, tanto sta dentro il sacchetto. Nessun problema, se non fosse che il sesamo tipico del pane siciliano poi comincia a colonizzare una cucina, spargendosi ovunque, ivi incluse le feritoie del forno, generando così vapori notevoli quando questi va a temperatura e lo tosta!
Da qui la decisione di fare un cambio di vita radicale e prendere un portapane. Non ne vedevo uno da trent'anni, mia nonna lo aveva in legno e mi ero sempre chiesto come facesse ciò a mantenere fresco il pane. Difatti non ci riusciva, ma era affascinante. Questo già è un po' diverso, anche perché il metallo - più pesante - limita l'ingresso dell'aria ben più che il legno, con risultati decisamente migliori. Ma se la realtà è che continueremo a comprare il pane quotidianamente, vanificando la funzione del portapane, è anche vero che in questo modo esentiamo il forno dalla sua funzione secondaria e proteggiamo i panini dalle deliziose formiche che si trovano così tanto bene a casa nostra da non voler sloggiare.
Il portapane è più grande di quanto pensassi, ma del resto accoglie 14 litri e mezzo. Ho fatto una foto con sopra un cucchiaino per dare l'idea. Non vi entra una baguette per poco ma diversi panini si. Il look è retrò ma allo stesso tempo buono anche per cucine moderne, grazie anche al colore smaltato. A questo proposito il verde è meglio dal vivo che in foto. Fa molto sottomarino!
Il problema di fondo è che, si, nasce per conservare il pane (ma non è ermetico)...ma può essere utilizzato praticamente per qualunque cosa. Certo, 35€ (credo si paghi il design e le dimensioni, non certo il materiale) non si spendono per un contenitore per accessori da cucito o di minuteria, ma tecnicamente è valido anche per quello. Ne devo testare la resistenza alla ruggine e all'usura generale, ma gli usi sono limitati solo dalla fantasia.
En casa compramos pan todos los días, también porque al día siguiente se vuelve caucho y, dos días después, plomo. Sin embargo, no me avergüenza decir que, sin saber dónde ponerlo, lo guardamos encima del horno, de todos modos está dentro de la bolsa. No hay problema, excepto que el sésamo típico del pan siciliano comienza a colonizar una cocina, extendiéndose por todas partes, incluidas las rendijas del horno, ¡generando así vapores considerables cuando alcanza la temperatura y lo tuesta! De ahí la decisión de hacer un cambio radical de vida y hacerse con una panera. Hacía treinta años que no veía uno, mi abuela tenía uno de madera y siempre me pregunté cómo mantenía fresco el pan. De hecho, no podía, pero era fascinante. Esto ya es un poco diferente, también porque el metal, más pesado, limita la entrada de aire mucho más que la madera, con resultados decididamente mejores. Pero si la realidad es que seguiremos comprando pan todos los días, anulando la función de la panera, también es cierto que de esta forma liberamos al horno de su función secundaria y protegemos los panecillos de las deliciosas hormigas que tanto populares en nuestros hogares que no quieren desalojar. La panera es más grande de lo que pensaba, pero aún tiene capacidad para 14,5 litros. Tomé una foto con una cucharadita para dar una idea. Una baguette no sirve para poco pero sí varios sándwiches. El aspecto es retro pero al mismo tiempo también es bueno para cocinas modernas, gracias también al color esmaltado. En este sentido, el verde es mejor en vivo que en las fotos. ¡Es muy submarino! El problema de fondo es que, sí, se creó para conservar el pan (pero no es hermético)... pero sirve para prácticamente cualquier cosa. Eso sí, 35€ (creo que pagas por el diseño y las dimensiones, desde luego no por el material) no se gasta en un contenedor para coser accesorios o piezas pequeñas, pero técnicamente también vale para eso. Tengo que probar su resistencia al óxido y al desgaste general, pero los usos están limitados solo por la imaginación.